Abiti Tradizionali

Gli abiti tradizionali della cultura di Mongrassano


Descrizione

L'abito tradizionale

Maschile

abito maschile fL’abito maschile di Mongrassano, seppur nato alla metà del XIX sec., è ormai da ritenere tradizionale in quanto entrato in pieno nella vita della comunità che lo ha fatto proprio.
Nella parte superiore, sopra una semplice camicia bianca, viene indossato un gilet di raso rosso con collo a V ornato da applicazioni in pizzo. Nella parte inferiore si indossano dei tipici pantaloni di panno avana ornati da applicazioni in nero: due strisce che corrono lungo i fianchi, due mascheroni apotropaici sul fondo anteriore dei pantaloni e due sulla parte alta del retro di questi.
Inoltre, sono parte integrante del costume il copricapo in panno avana (tipo bustina), il foulard di raso verde attorno al collo e la fascia stretta ai fianchi sempre di raso verde.

 

 

Femminile
L’abito femminile ha tre varietà: quotidiano, mezza festa e gala.
abiti galaL’abito di gala, chiamata llamadhoro, è costituito da vari elementi:
sutaninu: sottogonna bianca in cotone;
sutana:   gonna di raso in seta a pieghe larghe, color fucsia o rosso o viola;
kamizolla: camicia in cotone bianco che si indossa sotto l’abito;
pitinu: copri-petto in cotone bianco; dal vestito si può scorgere solo, nella scollatura, il merletto ricamato in oro;
bustu: corpetto verde o blu in lamè dorato;
jippuni: bolerino verde o blu in lamè dorato con ricami in oro e/o galloni in oro;
gindurinu: cinturino in panno nero ricamato in oro con motivi floreali;
mushki: bretelle, dello stesso colore della sutana, ricamate in oro;
shalla:   velo nuziale in tulle, ricamato in oro con motivi floreali e astrali;
scarpi:   scarpe in lamè dorato con ornamenti dorati;
keza: copricapo particolare arbëresh utilizzato solo dalle donne sposate, in lamè dorato dello stesso colore del corpetto.
Indossando l’abito llamadhoro, le donne mongrassanesi utilizzano una tipica acconciatura arbëreshë, lu ngriddu, che veniva intrecciata con nastri bianchi noti come hjattuli (hjetullat).

 

mezza festaL’abito di mezza festa, ossia della promessa, utilizzato per le domeniche e per la promessa di matrimonio, è completamente in velluto di un unico colore. Esso è composto da gonna (sutana), corpetto (bustu) e bolerino (jipuni). Il tutto è adornato da passamaneria dorata sulle maniche e sulla parte anteriore e posteriore dello jippuni, sul collo a V del corpetto e sul fondo della gonna. Sotto il vestito c’è la kamizolla, uguale a quella del vestito di gala. Spiccano dall’insieme le bretelle reggi-gonna (mushki) che sono adornate con passamaneria dotata e con nastrini celesti o rosa.

 

donne in gjitoniaL’abito quotidiano, è composto da elementi simili agli abiti precedentemente descritti, ma meno adornati o comunque con decorazioni tinta su tinta. Esso è di colore scuro, con la gonna a fiori o tinta unica. Sul capo le donne erano solite portare un fazzoletto (maccaturu) e sulla gonna un grembiule da cucina (sinali).

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